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Civita:la Porta di Santa Maria

Civita di Bagnoregio: Porta Santa Maria

Civita: la Porta Santa Maria

La porta di origine etrusca. L’unica… arrivata fino ai giorni nostri.

L’ingresso alla città che muore comporta l’attraversamento del lungo ponte che collega Civita di Bagnoregio a Bagnoregio, e della grande Porta di origine etrusca: Porta Santa Maria. La porta, conosciuta anche come Porta Cava, è stata intagliata nel tufo in epoca etrusca e successivamente chiamata Porta Santa Maria, perché vicino ad una chiesa edificata in onore alla Madonna . In epoca medioevale la porta subì dei cambiamenti architettonici come l’inserimento dell’arco gotico. In origine le porte erano due: Porta della Maestà, da cui si diramava un stradina che secondo la leggenda conduceva alla fonte termale posta nella sottostante Valle dei Calanchi e che inoltre, spiegherebbe la derivazione del nome Balnoregium (traduzione letterale di “Bagno del Re”. Civita di Bagnoregio, fra il 756 e il 774, era dominata dai longobardi, e il re Desiderio afflitto da una grave malattia soleva fare dei bagni termali nella presunta stazione termale sottostante alla città) ; e la porta che si vede ancora oggi, Porta Santa Maria, l’unica delle due rimasta (alcuni sostengono che in realtà, le porte di accesso a Civita fossero cinque), è molto particolare perchè arricchita da una serie di fregi dal forte valore simbolico oltre che storico. Sulle pareti sono incise infatti delle croci, che presumibilmente vanno attribuite ai Templari di ritorno dal viaggio in Terra Santa; queste, inserite all’interno di triangoli, rievocano le croci del Golgota a Gerusalemme. Sui lati della porta appaiono alcuni bassorilievi in pietra; qui un leone che blocca tra gli artigli una testa umana vuole celebrare la vittoria che ottennero gli abitanti di Civita di Bagnoregio nel 1457, quando riuscirono a ribellarsi al predominio della potente famiglia orvietana dei Monaldeschi. I Monaldeschi, di fede guelfa, avevano infatti, assunto il controllo della città per sottrarla dalle mire dei ghibellini di Viterbo. Il loro controllo si tramutò in dominio vero e proprio, a cui gli abitanti di Civita, stanchi ed esasperati, si ribellarono in maniera molto irruenta arrivando a distruggere il castello della Cervara, dimora dei Monaldeschi. In ricordo di tale vicenda vennero murati i due minacciosi leoni in pietra basaltica al di sopra dell’area della Porta, rappresentati in maniera vittoriosa ossia hanno sotto i loro artigli delle teste umane; ciò dunque, simboleggia il trionfo. Si varca la celebre porta e, si entra in un museo a cielo aperto: Civita di Bagnoregio.


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